Dopo la serata del 05/07/2024 con il Collettivo Clochart, che ha presentato il suo spettacolo facendoci giocare, emozionare, divertire, siamo felici di ospitare altri amici e amiche.
LA BELLA STAGIONE continua, sotto la luna e le stelle, all’anfiteatro di Bucine.
Direttamente dalla zona di Monte di Procida e Bacoli, cariche e carichi di esplosività, giocosità, divertimento, bravura, simpatia, attori e attrici di Archè Teatro ci presentano
TUTTO SHAKESPEARE MINUTO PER MINUTO
Vi consigliamo di non perderlo. Non ve ne pentirete!
Il teatro comunale di Bucine è uno dei teatri che ha l’opportunità di adeguare gli standard di efficientamento energetico; per fare questo a partire dal mese di Gennaio sarà necessario uno stop di un paio di mesi alla consueta programmazione ma non ci fermiamo, ovviamente, e ci impegneremo per offrire al nostro pubblico belle opportunità da condividere che vi comunicheremo nei vari periodi agibili per il teatro.
Intanto per il mese di dicembre due preziose opportunità:
𝗗𝗢𝗠𝗘𝗡𝗜𝗖𝗔 𝟭𝟬 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘, 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴, presso il 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝘂𝗰𝗶𝗻𝗲
EtnoMuSa, oltre ad un’orchestra è anche un laboratorio di musica di tradizione popolare, di musica etnica e sociale. Si suona utilizzando qualsiasi strumento, dall’organetto ai tamburi a cornice, dagli strumenti di altre culture internazionali agli strumenti di matrice classica. Si attinge con fedeltà e rispetto ad un patrimonio tramandato oralmente e raccolto da registrazioni sul campo o dalle interpretazioni proposte negli ultimi decenni, e lo rielabora, in un lavoro collettivo, adattandolo al proprio tempo e alla nuova sensibilità e creatività. Una ricerca che parte dalle nostre sonorità per giungere ad altri paesi e culture grazie al prezioso contributo di studenti stranieri.
𝗩𝗘𝗡𝗘𝗥𝗗𝗜 𝟮𝟮 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘, 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟭.𝟭𝟱, presso il 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝘂𝗰𝗶𝗻𝗲
“𝑇𝐴𝑁𝐺𝑂 𝑆𝑈𝐼𝑇𝐸, 𝐷𝑂𝑁𝐴𝑇𝐸𝐿𝐿𝐴 𝐴𝐿𝐴𝑀𝑃𝑅𝐸𝑆𝐸 𝐸𝑁𝑆𝐸𝑀𝐵𝐿𝐸”
Musiche di: Gardel, De mare, Troilo, Balzquez, Piazzolla, Cosentino, Alamprese.
Con la partecipazione di: Oblivion Tango.
Artista dall’importante percorso professionale, Donatella Alamprese è una cantante eclettica che, partendo da una iniziale formazione classica, ha successivamente sviluppato e affinato numerosi generi musicali: dall’Opera al Jazz, dal Pop alla Composizione Sperimentale passando per il Tango.
La stagione riprenderà nel mese di Marzo con tanti appuntamenti imperdibili: Debora Villa, Compagnia Onda Larsen, Caterina Casini, Maddalena Rizzi, Carlina Torta e tanto altro anche per i più piccoli!
La Rete interregionalePortraits on stage è lieta di promuovere per la terza edizione il Bando di residenza Portraits On Stage 2023 per giovani compagnie o artisti under 35, volto al sostegno di progetti artistici inediti di spettacolo dal vivo declinanti il tema dell’arte figurativa.
Ai vincitori – nel numero minimo di tre – verrà offerta la possibilità di sviluppare il proprio progetto attraverso l’assegnazione di una o più residenze artistiche nelle sedi messe a disposizione dai promotori: Laboratori Permanenti (Sansepolcro – AR) – Settimo Cielo (Arsoli – RM), Teatri d’Imbarco (Firenze), Diesis Teatrango (Bucine – AR). Scadenza candidature 20 giugno 2023.
RETE PORTRAITS ON STAGE
La rete interregionale Portraits on Stage nasce dalla messa a confronto delle esperienze di compagnie teatrali e titolari di residenze artistiche che, spesso in collaborazione con Musei, Gallerie d’Arte, Accademie e siti culturali dei territori di riferimento, hanno dato vita a festival, produzioni e progetti culturali che mettono in primo piano il legame esistente tra Arte Drammatica e Arte Visiva. Sentendo la necessità di ampliare i propri orizzonti e di inglobare nella programmazione lavori di giovani realtà dedicati allo stesso tema, la rete promuove azioni di ricerca e di scouting sul territorio nazionale e internazionale.
A questo scopo nasce nel 2021 il Bando Portraits on Stage che intende promuovere e sostenere nuove progettualità attraverso ospitalità in residenza.
Proseguono le Residenze Artistiche, mai come quest’anno incentrate su tematiche impellenti, importanti, di cui il teatro, come voce potente, totale, rivolta a tutt*, si fa portavoce. Il teatro come amplificatore di quello che più “alto” abbiamo tutt* nell’anima (o altrove, se non crediamo all’anima, ma c’è, fosse “solo” empatia e compassione!)
Diesis Teatrango, chiamata da Archè Teatro per il Festival IL TEATRO NON SI RASSEGNA, si è innamorata di questo progetto ed è lieta di ospitare I PESCI https://ipesci.wordpress.com/nel Teatro Comunale di Bucine.
Si presentano così e ci raccontano il loro lavoro:
Siamo un giovane collettivo artistico indipendente che lavora sul territorio nazionale, la nostra base è Napoli e sviluppiamo i nostri lavori in collaborazione con l’Ex-asilo Filangieri, al centro storico di Napoli, un centro sociale occupato che ci offre i suoi spazi per permettere le nostre ricerche artistiche. Questo lavoro vede protagonisti Antonio Stoccuto, autore e regista dell’opera, Fiorenzo Madonna, Damiano Rossi e Emma La Marca, tecnico luci e assistente alla regia. La residenza a Bucine è giunta a seguito di una selezione al festival “Il teatro non si rassegna” presentato da Archè teatro, e alla scelta di ospitare e supportare la creazione da parte di Diesis Teatrango Soc. Coop. La residenza a Bucine figura il nostro ultimo passo nella finalizzazione dell’opera “Muti come pesci”. Per la distribuzione teatrale di questo lavoro e il debutto siamo a lavoro, ma non possiamo ancora dare nessuna informazione certa a riguardo.
“Muti come pesci” è un’opera originale in atto unico. È il secondo capitolo di una trilogia dedicata all’invisibile. Il progetto nasce dalla necessità dell’autore di indagare la zona di realtà invisibile che accompagna gli umani nel passaggio tra la vita e la morte. È uno studio su quanto gli umani possano essere vivi nell’invisibile e morti nel visibile. Il lavoro racconta dell’esperienza finale di vita di un bambino di dodici anni. I personaggi si presentano come pesci per poi giungere alla consapevolezza di ciò che sono. Marmora è in fin di vita ed è solo in mare aperto, dopo che il barcone sul quale viaggiava, partito dalla Libia, è affondato. A seguito della perdita di sensi si figura Armuro come compagno di viaggio, amico immaginario che lo porterà a raggiungere la meta. Nessuno può aiutarlo, l’unica cosa che resta è di accettare l’inevitabile destino della morte e accoglierla. È una vittima del naufragio accaduto nel 2013 al largo del canale di Sicilia. Il barcone partito dalla Libia è rovesciato e in mare galleggiano 268 corpi umani. Nessuno li ha salvati nonostante le loro continue richieste d’aiuto alla capitaneria di porto italiana e a quella maltese. Le due figure iconiche portano con sé ognuna il proprio vissuto, un’esperienza non ripetibile da nessun altro, che si scontra con la fine e si decompone lentamente sino a scomparire; come quando Derrida avverte: “Quando muore una persona, con lei scompare anche tutto un mondo”. Il protagonista viene condotto da Armuro all’elaborazione del lutto personale ed accogliere gli eventi deprecabili della sua vita, lasciando solo al sentire una vera risposta, che regna per sempre sovrana oltre il tempo e lo spazio. L’urgenza di parlare oggi di questa tematica è un bisogno, un dovere, una denuncia che non può esimere nessun umano
Siamo partiti dalla stesura di una prima bozza di drammaturgia, ma praticando anche scrittura di scena il testo è stato ed è ancora in continua evoluzione. La nostra modalità nel fare teatro si fonda sull’azione fisica, sul gesto, sullo studio del corpo; l’azione fa nascere la parola e non viceversa. L’improvvisazione è un importante fucina per dare corpo e fiato alla creazione e quindi con assoluta certezza abbiamo praticato quest’arte. Ci sono state due fasi in cui potremmo dividere lo sviluppo del lavoro, una prima fase è stata presentata al festival dal quale poi è derivata la selezione alla residenza a Bucine, durante la quale il lavoro è stato articolato in una direzione che potrebbe avvicinarsi come immaginario al teatro-danza; e una seconda fase che ha visto l’innesto nel lavoro dei tessuti. L’utilizzo di questo attrezzo ha aperto una nuova ricerca che ha ampliato ciò che prima era stato creato e ci sta accompagnando ad una nuova pratica di messa in scena che tiene in riferimento la drammaturgia che continua ad evolversi ma fonda sull’improvvisazione il motore vivo dell’opera. Ogni lavoro è una creazione unica, e in quanto tale i processi creativi variano sempre, in base al collettivo di riferimento all’opera; considerando che non esiste una modalità migliore di un’altra per creare un’opera, se bisogna dire di un approccio che in genere usiamo forse semplicemente è l’ascolto, quello di se stessi e dei compagni di scena, e se c’è questo ascolto che sia un approccio basato sulla drammaturgia o sull’improvvisazione poco cambia, l’importante è che si senta qualcosa per cui valga la pena bruciare
Il lavoro è un impegno costante, come un qualcosa che inizia e non smette sia durante l’attività che il riposo. Essendo un lavoro molto fisico oltre alle prove c’è una preparazione atletica ed un allenamento continuo. Le prove sono un continuo immergersi in se stessi e nell’altro e un costante concedersi; essere aperti nel mondo. Praticare tutto ciò significa avere un dispendio di forze sia emotivamente che fisicamente e indubbiamente dopo le sessioni di prove la fatica si avverte. Tutti i membri del collettivo artistico sono umani che hanno scelto di fare questo mestiere per un bisogno, una necessità, una vocazione e quindi il fatto stesso di farlo dona forza, ma non solo mi sento di aggiungere dona colori e suoni e forme alla vita stessa. Per ogni lavoro le energie si perdono sempre e si trovano anche, è come la vita, si perde costantemente qualcosa e non c’è nulla da fare, ma accogliere queste costanti perdite, questo lasciare andare, crea lo spazio necessario per riempirsi di altro, di tutto ciò che il lavoro/la vita ci dona e continuare il proprio viaggio
Come non condividere ogni singola parola?
Come non confidare, stanti le premesse, che l’esito finale di questo spettacolo sia “intenso, bello, coinvolgente, emozionante, commovente” come lo studio che abbiamo avuto il privilegio di visionare?
L’argomento è IMPORTANTE, FONDAMENTALE, perché la violenza, che strappa l’anima, la dignità, NOI dobbiamo sconfiggerla, partendo anche da una rappresentazione teatrale, che ci mostra cosa accade nelle vite nascoste di chi subisce la violenza.
Dopo il “teatro diffuso” realizzato in spazi inusuali e in luoghi naturali del nostro territorio, dopo i laboratori e le performance al parco fluviale S. Salvatore,
il teatro riapre le sue porte per una nuova stagione teatrale invernale ricca di parole, musica e divertimento!
In attesa dei dettagli sul programma siamo felici di invitarvi ad una anteprima di apertura, SABATO 19 NOVEMBRE, alle ore 18:00. Incontreremo gli artisti del progetto SINOPIA, vincitore del Bando Portraits on stage 2022. Il teatro diviene ogni anno un luogo di ospitalità di giovani compagnie e artisti per studiare, lavorare, creare spettacoli e performance. Il luogo in cui attori, danzatori, musicisti, provenienti da varie parti d’Italia, lavorano per dare vita, attraverso il rapporto diretto con il territorio e la realtà che li ospita, ad un progetto creativo. Il pubblico attraverso una prova aperta potrà vedere il lavoro svolto dagli artisti durante la residenza e riflettere direttamente con loro sugli sviluppi creativi della loro elaborazione. Ospiti in residenza artistica al Teatro Comunale di Bucine 𝗱𝗮𝗹 𝟭𝟯 𝗮𝗹 𝟭𝟵 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 sono Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, giovani danzatori e coreografi, Produzione Twain, vincitori del 2° Bando Portraits on stage, con il loro progetto ‘𝗦𝗶𝗻𝗼𝗽𝗶𝗮’. VI ASPETTIAMO SABATO 19 NOVEMBRE alle ore 18:00. 𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼
“Il nostro intento è quello di rielaborare coreograficamente attraverso la nostra fisicità, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso e il fatto che si ritrovano catapultati in una nuova terra, in uno spazio ostile e profano, ispirandoci all’opera di Masaccio”.
In collaborazione con Circolo Culturale AURORA di Arezzo
Associazione Culturale Musicanti del Piccolo Borgo / D.I.M.A. DO RE MI International Music Academy
I Viulàn, fondati da Lele Chiodi e unici testimoni della musica dell’Appennino Tosco Emiliano, si sono esibiti nei più importanti Festival di musica etnica, jazz, e classica come il Festival di Edinburgo, FolkEst, “Suoni delle Dolomiti”, accanto ad interpreti come i Kronos Quartet, Tatiana Gridenko, Mario Brunello, Ralph Towner, dimostrando tutta la loro attualità. Con il disco “Luna” hanno ricevuto il Disco d’argento della casa discografica EMI per la ricerca etnomusicologica, sono stati insigniti del Premio “Quartetto Cetra”, accanto alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, sono stati gruppo spalla dei Jethro Tull, ed hanno avuto 4 stelle della critica dal quotidiano di riferimento “The Scotsman” al festival d’Edinburgo. Nel 2005 “I Viulan” hanno ricevuto il secondo premio alla V edizione del Festival Internazionale Sharq Taronalari (“Melodie d’Oriente”), che si tiene a Samarcanda, in Uzbekistan, nella splendida piazza del Registan.
La forza che il Messico esprime, la libertà dei suoi artisti, di vivere in pieno la propria umanità nell’ironia nello splendore e nel dolore – in primo piano Frida Khalo e Tina Modotti – la creatività che sa innalzarsi a grandissima arte senza perdere la sua radice fantastica e popolare, sono i segni fondamentali del dipinto che Caterina Casini realizza evocando per il pubblico memorie e fantasie.
Questo è il racconto di un Messico passionale, generoso, sensuale e drammatico, surreale e inquieto, narrato dopo aver conosciuto i suoi artisti, seguendo il filo costruito dai meravigliosi scatti fotografici realizzati negli anni ‘30 e ‘60 da Henri Cartier Bresson.
Dopo il “teatro diffuso” realizzato in spazi inusuali e in luoghi naturali del nostro territorio, dopo i laboratori e le performance al Parco Fluviale S. Salvatore,
il Teatro Comunale di Bucine riapre le sue porte per una nuova stagione teatrale invernale ricca di parole, musica e divertimento!
In attesa dei dettagli sul programma siamo felici di invitarvi ad una anteprima di apertura, SABATO 19 NOVEMBRE, alle ore 18:00.
Incontreremo sul palco gli artisti del progetto SINOPIA, vincitore del Bando Portraits On Stage 2022.
Ospiti in residenza artistica al Teatro Comunale di Bucine 𝗱𝗮𝗹 𝟭𝟯 𝗮𝗹 𝟭𝟵 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 sono Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, giovani danzatori e coreografi, Produzione Twain, vincitori del 2° Bando Portraits on stage, con il loro progetto ‘𝗦𝗶𝗻𝗼𝗽𝗶𝗮’.
Il teatro diviene ogni anno un luogo di ospitalità di giovani compagnie e artisti per studiare, lavorare, creare spettacoli e performance. Il luogo in cui attori, danzatori, musicisti, provenienti da varie parti d’Italia, lavorano per dare vita, attraverso il rapporto diretto con il territorio e la realtà che li ospita, ad un progetto creativo. Per relazionarsi con le scuole di teatro (stasera infatti terranno una lezione ai/alle partecipanti dei ns corsi di teatro), con le scuole (in questo caso, una classe di una scuola di Montevarchi ha aiutato a selezionare il lavoro in concorso a Portraits On Stage; con questa ci sarà un incontro di Pitarresi e Pergallini), con le realtà comunicative della zona.
Il Teatro di Bucine diventa nodo di una rete che vogliamo continui a crescere, soprattutto quando a correre sui fili sono giovani realtà artistiche con molto da dire e pochi spazi per farlo.
Il pubblico attraverso una prova aperta potrà vedere il lavoro svolto dagli artisti durante la residenza e riflettere direttamente con loro sugli sviluppi creativi della loro elaborazione.
VI ASPETTIAMO SABATO 19 NOVEMBRE alle ore 18:00.
𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼
“Il nostro intento è quello di rielaborare coreograficamente attraverso la nostra fisicità, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso e il fatto che si ritrovano catapultati in una nuova terra, in uno spazio ostile e profano, ispirandoci all’opera di Masaccio”.
SCELTI I FINALISTI DEL BANDO PORTRAITS ON STAGE 2022
Sono stati resi noti i vincitori della seconda edizione del Bando Portraits on Stage, rivolto a progetti di spettacolo dal vivo dedicati al tema dell’arte figurativa ed elaborati da artisti o gruppi under 35
Il Bando Portraits on stage, giunto alla seconda edizione, si è chiuso lo scorso 10 marzo e ha visto una grande partecipazione con l’invio di numerosi progetti: sono circa 40 le proposte arrivate da giovani artisti e gruppi provenienti da tutta Italia che hanno presentato i loro studi inerenti il tema dell’arte. I promotori, soddisfatti dell’alta qualità delle proposte arrivate, hanno selezionato tre vincitori:
– Progetto COLOREINFERNO: artisti spezzati dalla Grande Guerra del duo Fossick Project Per l’originalità della proposta, per la ricerca messa in campo, per le risonanze del tema nel contemporaneo, per la particolare tecnica indicata per la realizzazione dello storytelling, di cui si intuisce la capacità evocativa.
– Progetto Lo facevo anch’io della Compagnia Dittico Elalù Per aver immaginato di poter dare una risposta ironica, divertente, leggera e non saccente, a una delle frasi più stupide e nefaste che ancora accompagnano l’Arte Contemporanea. Un modo brillante per affrancarci (noi e il pubblico) dai luoghi comuni. Un promettente gioco scenico contro la banalità “
– Progetto Sinopiadi Marco Pergallini e Maria Stella PitarresiPer la scelta di sviluppare un tema particolare attraverso il movimento, il corpo e lo spazio. Un gioco di intesa e di ricerca di unisono e ripetizione che va sempre più ad approfondire il concetto di principio, di “prima volta”. Due corpi insieme come inizio biblico di un’umanità, partendo dall’ispirazione di Masaccio e esplorando in modo nuovo.
Sono state individuati altresì due progetti meritevoli di menzione per l’originalità del linguaggio usato e la creatività del progetto proposto.
MENZIONI SPECIALI·
Progetto Purgatori del Collettivo Est: Per l’originalità del linguaggio, contemporaneamente ironico e profondo e per la messa in gioco su un tema di difficile sviluppo come quello della pandemia, messo in relazione con i testi e le immagini del purgatorio di Dante in chiave nuova e attuale.
·Progetto Piccolo uomo grande mondo di Tommaso Lombardo: Per la cura nella ricerca, partendo dal racconto di se stesso arrivando a toccare tematiche comuni e per la scelta drammaturgica accompagnata dalla narrazione di immagini che seguono fluidamente l’evoluzione del protagonista, passando per molteplici forme artistiche da Salvador Dalì alla street art.
Il bando è alla sua seconda edizione ed è promosso dalla Rete Interregionale Portraits on Stage, nata dalla messa a confronto di esperienze di compagnie teatrali e titolari di residenze artistiche che, spesso in collaborazione con Musei, Gallerie d’Arte, Accademie e siti culturali dei territori di riferimento, hanno dato vita a festival, produzioni, progetti articolati che mettono in primo piano il legame esistente tra Arte Drammatica e Arte Visiva.
Il Bando nasce dalla necessità sentita dai promotori di ampliare i propri orizzonti e di inglobare, nella programmazione delle loro iniziative, lavori di giovani realtà dedicati a questo particolare tema, quale sincera azione di ricerca e di scouting sul territorio nazionale.
Ai vincitori verrà offerta la possibilità di sviluppare il loro progetto attraverso l’assegnazione di una residenza, della durata minima di 7 giorni per un massimo di 15, nelle sedi messe a disposizione dai promotori:
𝐼𝑛𝐴𝑡𝑡𝑒𝑠𝑎, progetto di residenza artistica di 𝐄𝐥𝐢𝐬𝐚 𝐅𝐢𝐧𝐢, attrice del Laboratorio Permanente di Teatro Sociale. Da una esperienza personale un racconto che si apre alle esperienze di altre persone, raccogliendo il testimone di vicende umane in un connubio ideale tra dolore e speranze, una storia che ha preso vita in seguito alla vicenda vissuta proprio all’attrice che la interpreta. L’incontro con la possibilità di una malattia, sconfitta grazie alla prevenzione; la paura che sovrasta ogni cosa, accompagnate dalla forza e dal desiderio di vita e dalla fiducia nella medicina e nella scienza.“Ho capito che ciò che avevo scritto per me, doveva diventare di tutti. Questa è la mia storia…”
Alla stesura del copione, hanno contribuito anche le preziose testimonianze dei malati oncologici e dei loro familiari, avvenute grazie agli incontri presso l’Associazione Tottaxtutti di Firenze.
Ideazione e scrittura drammaturgica: 𝐄𝐥𝐢𝐬𝐚 𝐅𝐢𝐧𝐢, 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐚𝐫𝐚 𝐏𝐞𝐭𝐫𝐮𝐜𝐜𝐢
Con: Elisa Fini
A seguire monologo di e con 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚 𝐑𝐨𝐬𝐞𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢, “𝑆𝑡𝑎𝑣𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑑𝑒𝑟𝑒”, disse una che accompagnavo all’ennesima visita in oncologia… forse la vita finge di essere così seria che conviene provarci a fare una risata in più per smontarla.
Vi ricordiamo che per assistere agli spettacoli 𝗦𝗜 𝗥𝗘𝗡𝗗𝗘 𝗡𝗘𝗖𝗘𝗦𝗦𝗔𝗥𝗜𝗢 𝗜𝗟 𝗚𝗥𝗘𝗘𝗡 𝗣𝗔𝗦𝗦 (Certificazione verde Covid 19) 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝟭𝟮 𝗮𝗻𝗻𝗶
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