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Finisce l’estate, si torna a scuola. A SCUOLA di TEATRO con DIESIS TEATRANGO

𝐀 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 riprendono le attività della 𝐒𝐂𝐔𝐎𝐋𝐀 𝐃𝐈 𝐓𝐄𝐀𝐓𝐑𝐎 al Teatro Comunale di Bucine (AR)

Le iscrizioni sono già aperte.

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𝙇𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙖 𝙜𝙧𝙖𝙩𝙪𝙞𝙩𝙖

– 𝗟𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗶 𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶/𝗲, dove “si gioca” per scoprire mondi fantastici, immaginare personaggi, costruire storie, scoprire la bellezza delle storie degli altri e delle altre

– 𝗟𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶, dove il “𝑛𝘰𝑠𝘵𝑟𝘰 𝘮𝑜𝘯𝑑𝘰” diviene una possibilità da raccontare scoprendo nuove possibilità con il teatro, la musica, le arti

– 𝗙𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗶/𝗲 con corsi e workshop in cui la “pratica” del teatro diviene un’esperienza creativa individuale e collettiva con le tecniche narrative, l’improvvisazione teatrale, la messa in scena, la scoperta o l’approfondimento dei linguaggi del corpo e della voce

– 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗱𝗮𝗴𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶 di teatro, sonori, figurativi individuali e/o di gruppo

Teatro Di Bucine ARComune Di BucineArci ValdarnoPro Loco BucineAbbracciamo il ValdarnoStudio Pedagogico ValdarnoVisit ValdarnoVisit ValdambraGinestra Fabbrica della ConoscenzaResidenze Artistiche Toscane – RAT –Regione Toscana

Fondazione CR Firenze

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Presentazione primo studio su AMLETO – LABORATORIO PERMANENTE DI TEATRO SOCIALE DIESIS TEATRANGO martedì 01/07/2025 ore 18:30 c/ Teatro Comunale di Bucine

Amleto, versione italiana di Hamlet, titolo del famoso dramma di William Shakespeare, ha origine dalla parola Amlodhi, nome di un eroe delle saghe scandinave che significa “pazzo”, “sciocco”.
La nostra “esplorazione” di Amleto prende forza nella drammaturgia del racconto autobiografico di ogni attore e attrice creando spazio ad ogni fisicità ed espressione, alle potenzialità cognitive e linguistiche di ognuno.

Le parole di Amleto ci siamo permessi di utilizzarle come “meglio ci son servite”, come del resto facciamo spesso, per porci domande più che interpretare, ricevere suggestioni più che impartire esecuzioni teatrali già confezionate, immaginare azioni e relazioni, sperimentare ritmi, ascoltare musiche e suoni.

Abbiamo “usato” il palcoscenico vuoto guidati da due elementi di cui l’opera è piena: gioco e pazzia. Le parole di Shakespeare e le nostre hanno orientato una scrittura scenica di teatro nel teatro.

Quello che presentiamo è il frutto di questa prima parte del lavoro, una prima composizione che nasce dal palco e sul palco e che si vuole confrontare con voi per un work in progress condiviso.

con: Roberta Brocci, Samantha Bucchi, Elisa Fini, Daniele Gonnelli, Alessandro Grassi, Manuel Loscalzo, Chiara Melani, Irina Mirzoeva, Simone Pasquini, Lucia Romoli, Simonetta Testi
con la collaborazione di Andrea Roselletti, Massimo Currò
progetto, direzione e conduzione: Piero Cherici, Barbara Petrucci

Dopo la visione condivideremo con piacere le vostre suggestioni e concluderemo con un brindisi comune.

Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
www.carroditespi.com www.diesisteatrango.it

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DIESIS TEATRANGO – L’AVVENTURA DI LUPETTO ROSSO – Teatro Comunale di Bucine, domenica 16/02/2025 ore 17:30

Una nuova produzione per bambinə e ragazzə, e nel “mondo al contrario” è il lupetto a essere rosso.

Perché? Chi lo sa? Scopriamolo.

Un progetto di Filippo Mugnai e Piero Cherici, con Linda e Claudio Fuccini, che unisce diverse anime di Diesis, Alessandro dal Laboratorio Permanente di Teatro Sociale, Alessia tirocinante che studia scenografia, Rosanna vecchia amica della Scuola di teatro che da sempre collabora con inventiva e creatività.

Che dire dello spettacolo? È un segreto da scoprire insieme, come sempre.

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DIESIS TEATRANGO – QUADRI D’AUTORE – Casa Masaccio – S.G. Valdarno – 02/02/2025 ore 16:30

Il Laboratorio Permanente di Teatro Sociale (LPTS- Laboratorio Permanente di Teatro Sociale, https://www.carroditespi.com/) partirà con un itinerario di quadri viventi nei musei del Valdarno, a partire da domenica 02/02/25.

Piccole scene per raccontare stati interiori e scossoni artistici, evocazioni, suggestioni, per la costruzione di un mondo possibile.

Lasciatevi spaesare, perdere i riferimenti è il modo migliore per ritrovarne di più saldi.

FORZA! RESISTENZA! inclusione sociale per adulti progetti scuola di teatro

INTRECCI DI STORIE ad Arsoli – con Piero Cherici – 08-09-10 dicembre 2024

La compagnia SETTMO CIELO ci ha invitati a portare la nostra pedagogia teatrale nello spazio del TEatro la Fenice di Arsoli, una chicca incastonata tra i monti laziali, una valle splendida, un freddo pungente come deve essere ora in montagna.

L’occasione è

INTRECCI DI STORIE
Il laboratorio, aperto a tutte e tutti anche in una dimensione intergenerazionale e inclusiva ha
l’obiettivo di costruire un’opportunità di incontro fra persone e con la propria teatralità, attraverso la
sperimentazione dei linguaggi espressivi, fisico, verbale, sonoro, grafico. Incontro tra persone,
storie, culture, identità, in un reciproco arricchimento che nella dimensione creativa individuale e
di gruppo rende significativa l’esperienza di ogni persona. Dalla messa in gioco della propria
teatralità fino alla composizione di una “narrazione collettiva”, passeremo per la sperimentazione
di relazioni che aprono all’ascolto e all’accoglienza di ogni storia che si presenta “sul palco” .

Il risultato è stato una fresca ventata di profonde emozioni, per chi ha partecipato come per chi ha vissuto da fuori l’esperienza.

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Giovedì 10 ottobre ore 19:00 – DIESIS TEATRANGO con MEMORIA IMPERFETTA di Alessandra Pennacchioni

10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale, Arezzo e il DSM, le sfide di allora e le sfide attuali, i racconti e le memorie.

Un convegno e, il pomeriggio, uno spettacolo su testi di Alessandra Pennacchioni, psichiatra: “La memoria mi riporta a quel periodo del nostro lavoro in cui la formazione degli operatori fu soprattutto un processo educativo, di crescita, di relazione e di apprendimento a fare e a essere”

Una testimonianza viva, commovente, sensibile, sull’esperienza dei giorni nuovi della psichiatria ad Arezzo.

Diesis Teatrango, che ha collaborato con il DSM di Arezzo per molti anni, in un rapporto profondo di arricchimento umano e civile, non poteva non raccogliere l’invito fatto dall’Associazione Vivere Insieme e portare sul palco il racconto – memoria – traccia viva e indelebile del percorso del DSM nel tentativo di modificare e rendere umano, vicino, empatico, il trattamento delle persone in cura psichiatrica.

Un percorso che, a partire da Basaglia, ha cambiato il modo di vedere e trattare i pazienti psichiatrici. Un percorso che non è mai finito.

Dice lo psichiatra G. Cesari: “La costituzione del servizio di Arezzo e poi dei servizi di salute mentale di tutta la Provincia è stata dovuta a una fattiva e fortunata sinergia tra politica e scelte professionali e tecniche: i politici hanno saputo cogliere i fermenti che dagli ambienti professionali dicevano chiaramente che il manicomio non era una istituzione riformabile, ma doveva essere abolita. Ma per costruire cosa? Arezzo è stata una delle migliori risposte in Italia, tanto che da esso è derivato il cosiddetto modello toscano della salute mentale, costituito da un sistema di cure non separate, con stretto collegamento tra territorio, ospedale, centri diurni e residenze. Nessuno di questi servizi è un compartimento stagno, ma c’è un collegamento costante. Questa è stata la principale novità di Arezzo ed è stata alla base delle indicazioni nazionali, non solo toscane, di come costruire i servizi pluridisciplinari e multiprofessionali di salute mentale. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconobbe in pieno la bontà di questo modello. Fin dall’inizio del servizio si è cercato di non creare contrapposizione tra utenti e familiari e lo stile del servizio è cresciuto con questa idea originaria fino a che questa ha acquisito anche basi teoriche e soprattutto operative più strutturate, soprattutto nell’utilizzo di interventi di psicoeducazione. Utenti, familiari e operatori hanno obiettivi comuni: se si muovono in modo separato i risultati saranno sicuramente minori. Questo è importantissimo, ma ancora non basta: se la società civile non è sufficientemente coinvolta, non basteranno gli sforzi degli operatori. Quando ero molto giovane c’era un detto: “La psichiatria è una cosa troppo seria per lasciarla solo agli psichiatri”. Gli operatori di oggi vivono, non certo per loro responsabilità, una condizione probabilmente più difficile di quella che abbiamo affrontato nel passato. Hanno più strumenti di noi, ma non sempre hanno la reale opportunità di usarli, sopraffatti da una mole di lavoro enorme, da cambiamenti non favorevoli a livello sociale. Il discorso sarebbe lungo, ma spero che questa giornata sia proprio un primo passo per rilanciare l’importanza di un approccio alla salute mentale non a parole, ma reale”

L’OMS stessa dice chiaramente: “Non c’è salute senza salute mentale”

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Esplorazioni campus creativo – Museo Cassero per la Scultura e Diesis Teatrango

Tre giorni intensi di un laboratorio creativo presso il Museo Cassero per la scultura, coinvolgendo ragazz* tra gli 11 e i 14 anni, per dare vita alle sculture, alla magia dell’arte, dell’inclusione, della condivisione.

“Abbiamo assistito alla nascita di un gruppo e poi a quella di tante storie…piano piano le nostre sculture prendono vita, noi aspettiamo nella magia del tempo sospeso che solo il teatro sa creare”

“…le storie hanno trovato il loro finale e le statue sono tornate alla loro immobilità. Non ci resta che ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze pr averci fatto dono della loro fantasia, le famiglie per la fiducia e ovviamente Piero e Lorenzo per aver reso possibile tutto questo!”

https://www.carroditespi.com

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Venerdì 19 luglio ore 21:15 – SCUOLA DI TEATRO DIESIS TEATRANGO con STUDIO SU MACBETH

Un filo sottile lega i primi appuntamenti de LA BELLA STAGIONE, un filo che ci porta a STUDIO SU MACBETH della SCUOLA DI TEATRO 2023-2024 – CORSO DI TEATRO PER ADULT*

Studio scenico presentato da allievi e allieve della Scuola di Teatro del Teatro Comunale di Bucine anno 2023/24.
Con: Alexandru Andries, Lorenzo Bonatti, Rosanna Codolo, Salvatore della Corte, Davide Desiderio, Samuele Fabbri, Claudio Fuccini, Linda Fuccini, Chiara Melani, Filippo Mugnai, Federica Musolino, Iacopo Papini.

Conduzione: Piero Cherici, Filippo Mugnai

DICONO PIERO E FILIPPO

“L’anno che abbiamo trascorso è stato caratterizzato da una particolare apertura a ricercare e sperimentare strade che il teatro ci offre per esplorare le potenzialità espressive di ognuno di noi, fisiche, vocali, immaginative, la creatività nelle sue forme collettive, quasi un bene comune, le relazioni che diventano, per noi, un seme di bellezza da far germogliare e mettere a disposizione…

Ci siamo misurati con un testo teatrale (non lo facciamo spesso!), un testo di quelli che a dirlo quasi bisognerebbe “non dirlo”: si dice che porti “sfiga”! MACBETH di W. Shakespeare. Un testo complesso, ricco, con molti piani di lettura e noi, come facciamo spesso, abbiamo preso di quel testo (anche se lo abbiamo letto tutto!) ciò che più ci ha “parlato”, ciò che abbiamo sentito di più nei nostri corpi, nelle parole, nelle immagini che ci ha evocato e in scena abbiamo portato queste cose, questo nostro sentire…

Il Macbeth è una celebre tragedia incentrata sulla figura del barone Macbeth e sulla sua sanguinosa ascesa alla corona e al trono di Scozia. Nella tragedia, Shakespeare sviluppa i temi dell’ambizione umana e della sete di potere sullo sfondo di una guerra combattuta contro Irlanda e Norvegia (ma potrebbe essere qualsiasi guerra). Macbeth (con l’amico Banquo), di ritorno dal campo di battaglia, incontra tre streghe che predicono loro il futuro: Macbeth sarà signore di Cawdor e successivamente re di Scozia, mentre Banquo sarà progenitore di una stirpe di re. Macbeth in una lettera ne informa la moglie, la perfida Lady Macbeth che divorata dall’ambizione del trono, decide di cogliere l’occasione al volo e progetta di assassinare il re Duncan. Macbeth inizialmente rifiuta di commettere un regicidio ma, succube della moglie, decide infine di commettere il delitto. Macbeth ha un’allucinazione in cui compare un pugnale insanguinato. Fatte ubriacare le due guardie della stanza di Duncan, Macbeth si intrufola nella camere e uccide il re. Dopo l’omicidio, Macbeth subisce un crollo psicologico, ossessionato dalla colpa che ha commesso ma comunque incapace di pentirsi. Dopo una serie di vicende viene comunque nominato re. Il protagonista è tuttavia roso dal dubbio: nella profezia delle streghe, infatti, è Banquo colui che genererà una stirpe reale. Le vicende proseguiranno fra momenti di follia, tradimenti, crimini;  anche Lady Macbeth comincerà ad avvertire il peso di tanti crimini e cercherà  ossessivamente di lavare via dalle proprie mani il sangue dei lutti che ha causato. Macbeth continuerà a combattere ma verrà sconfitto e decapitato fino a ristabilire l’ordine regale nel Paese.

Di tutto questo, ci siamo interessati essenzialmente alle suggestioni derivanti dallo sfondo della guerra, dalle ambizioni verso il trono, qualsiasi esso sia, da una figura di re che spesso resta ai margini delle vicende, osservatore di un destino (simboleggiato dalle streghe) di cui è spettatore privilegiato fino ad essere abbandonato dall’ubriacatura di tutto un mondo che lo sostiene e che lo lascerà cadere”

Vi aspettiamo, come sempre, più di sempre!