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Venerdì 19 luglio ore 21:15 – SCUOLA DI TEATRO DIESIS TEATRANGO con STUDIO SU MACBETH

Un filo sottile lega i primi appuntamenti de LA BELLA STAGIONE, un filo che ci porta a STUDIO SU MACBETH della SCUOLA DI TEATRO 2023-2024 – CORSO DI TEATRO PER ADULT*

Studio scenico presentato da allievi e allieve della Scuola di Teatro del Teatro Comunale di Bucine anno 2023/24.
Con: Alexandru Andries, Lorenzo Bonatti, Rosanna Codolo, Salvatore della Corte, Davide Desiderio, Samuele Fabbri, Claudio Fuccini, Linda Fuccini, Chiara Melani, Filippo Mugnai, Federica Musolino, Iacopo Papini.

Conduzione: Piero Cherici, Filippo Mugnai

DICONO PIERO E FILIPPO

“L’anno che abbiamo trascorso è stato caratterizzato da una particolare apertura a ricercare e sperimentare strade che il teatro ci offre per esplorare le potenzialità espressive di ognuno di noi, fisiche, vocali, immaginative, la creatività nelle sue forme collettive, quasi un bene comune, le relazioni che diventano, per noi, un seme di bellezza da far germogliare e mettere a disposizione…

Ci siamo misurati con un testo teatrale (non lo facciamo spesso!), un testo di quelli che a dirlo quasi bisognerebbe “non dirlo”: si dice che porti “sfiga”! MACBETH di W. Shakespeare. Un testo complesso, ricco, con molti piani di lettura e noi, come facciamo spesso, abbiamo preso di quel testo (anche se lo abbiamo letto tutto!) ciò che più ci ha “parlato”, ciò che abbiamo sentito di più nei nostri corpi, nelle parole, nelle immagini che ci ha evocato e in scena abbiamo portato queste cose, questo nostro sentire…

Il Macbeth è una celebre tragedia incentrata sulla figura del barone Macbeth e sulla sua sanguinosa ascesa alla corona e al trono di Scozia. Nella tragedia, Shakespeare sviluppa i temi dell’ambizione umana e della sete di potere sullo sfondo di una guerra combattuta contro Irlanda e Norvegia (ma potrebbe essere qualsiasi guerra). Macbeth (con l’amico Banquo), di ritorno dal campo di battaglia, incontra tre streghe che predicono loro il futuro: Macbeth sarà signore di Cawdor e successivamente re di Scozia, mentre Banquo sarà progenitore di una stirpe di re. Macbeth in una lettera ne informa la moglie, la perfida Lady Macbeth che divorata dall’ambizione del trono, decide di cogliere l’occasione al volo e progetta di assassinare il re Duncan. Macbeth inizialmente rifiuta di commettere un regicidio ma, succube della moglie, decide infine di commettere il delitto. Macbeth ha un’allucinazione in cui compare un pugnale insanguinato. Fatte ubriacare le due guardie della stanza di Duncan, Macbeth si intrufola nella camere e uccide il re. Dopo l’omicidio, Macbeth subisce un crollo psicologico, ossessionato dalla colpa che ha commesso ma comunque incapace di pentirsi. Dopo una serie di vicende viene comunque nominato re. Il protagonista è tuttavia roso dal dubbio: nella profezia delle streghe, infatti, è Banquo colui che genererà una stirpe reale. Le vicende proseguiranno fra momenti di follia, tradimenti, crimini;  anche Lady Macbeth comincerà ad avvertire il peso di tanti crimini e cercherà  ossessivamente di lavare via dalle proprie mani il sangue dei lutti che ha causato. Macbeth continuerà a combattere ma verrà sconfitto e decapitato fino a ristabilire l’ordine regale nel Paese.

Di tutto questo, ci siamo interessati essenzialmente alle suggestioni derivanti dallo sfondo della guerra, dalle ambizioni verso il trono, qualsiasi esso sia, da una figura di re che spesso resta ai margini delle vicende, osservatore di un destino (simboleggiato dalle streghe) di cui è spettatore privilegiato fino ad essere abbandonato dall’ubriacatura di tutto un mondo che lo sostiene e che lo lascerà cadere”

Vi aspettiamo, come sempre, più di sempre!

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RAID POETICI – bombardateci di versi – 13, 28 e 29 giugno

Tre (ma molto più di tre) occasioni imperdibili

Giovedì 13/06 in occasione della cena di strada promossa dalla ProLoco di Bucine, una serata di rap, in collaborazione con Vita da Vicolo. Il rap nasce come rivolta alle condizioni di vita dei ghetti, versi e rime che ridavano un senso di collettività e dignità a una popolazione oppressa, isolata, umiliata.

Quando non puoi altro, la poesia ti salva.

Venerdì 28/06 dalle 18:00, sotto il Leccio Secolare di Bellavista, RAID POETICI, brevi assaggi di poesie, libere, senza censura. Ognun* porta le sue composizioni e le legge, per una condivisione di emozioni, sensazioni, sentimenti, rabbia o amore.

A seguire, le poesie di ANIMALI DI SILENZIO di Antonio Stoccuto, poeta e attore.

Prenotatevi per leggere le vostre composizioni.

Sabato 29/06, una giornata intensa. Seminario di scrittura con Antonella Giacon, poeta e formatrice in scrittura poetica creativa. 4 ore per conoscerci meglio e farlo attraverso la poesia, scoprire la potenza creatrice e disvelatrice delle parole. Il seminario è gratuito ma PRENOTATEVI!

A seguire, incontro pubblico con Antonella Giacon LO SPAZIO TRA I SE’, la poesia è un atto di pace

Alle 18:00 presentiamo il bellissimo libro di poesia del caro amico Stefano Olmastroni, penna sensibile e sublime, I RIFLESSI DELLE COSE

Alle 19:00 circa PICCOLI ESERCIZI PER LA PACE – chiusura in memoria della strage nazifascista di San Pancrazio, con lettura di poesie d’autore e composizioni di alunni e alunne delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo di Bucine. Perché la pace nasce da piccol*, fare la pace è un’arte da bambin*.

Diciamocelo pure, la poesia parte da noi, come la pace.

https://culturmedia.legacoop.coop/diesis-al-teatro-di-bucine-la-bella-stagione-con-raid-poetici-bombardateci-di-versi/

https://www.arezzonotizie.it/social/segnalazioni/raid-poetici-bombardateci-versi-la-poesia-pace-11250991.html
https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/bombardateci-di-versi-arrivano-i-raid-poetici-568fb09e

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DON CHISCIOTTE a PORDENONE mercoledì 05/06/2024 ore 10:00

Una occasione incredibile per il ns eroe poetico e svampito, sognatore e battagliero.

Dalla Mancha assolata a Pordenone, con la sua valigia di sogni, utopie, vaneggiamenti poetici e in compagnia del fido (?) Sancho, abilmente scritto da un narratore caotico e canterino, e da due figure misteriose, unione tra la realtà e il sogno.

Un sogno… anzi, no, una realtà di inclusione artistica.

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PAROLE IN CIRCOLO 2^ edizione

Come l’anno scorso, Diesis Teatrango collabora con gioia al progetto PAROLE IN CIRCOLO di PARO PARO, associazione che promuove cultura, divertimento, integrazione a San Giovanni Valdarno e in tutto il Valdarno.

L’importanza delle parole, che definiscono la realtà, che determinano i destini del mondo, parole che vanno misurate, pronunciate con cura, scelte con maggiore cura, che devono circolare liberamente e portare una forza propulsiva allo sviluppo dell’umanità, in tutte le sue forme. Nella pace.

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27/01/24 GIORNATA DELLA MEMORIA al Centro di aggregazione sociale Tortaia di Arezzo

È un piacere, un onore e un privilegio portare il nostro spettacolo IL POPOLO PERFETTO in questa giornata particolare in un centro di aggregazione.

Perché la memoria è fondamentale, per non commettere gli stessi stupri, violenze, insulti alla condizione umana e agli uomini e donne.

Perché l’aggregazione è condivisione, crescita, sociale e civile, ed è l’ unica strada per vivere bene, condividere, non separare, non discriminare, non farsi forti su debolezze altrui.

https://www.lanazione.it/cosa-fare/il-popolo-perfetto-al-cas-di-tortaia-gq9aqoej

IL POPOLO PERFETTO Progetto LABORATORIO PERMANENTE DI TEATRO SOCIALE Fascia di età: dai 13 anni / stagioni serali Sulla scena un’umanità attraversata da “angeli e demoni” che vacilla, cade, si rialza; un’umanità, sembra strano a dirlo, fatta di persone che vivono, da sempre, con bellezza, fragilità, oscurità, finché qualcosa si rompe e si invadono i corpi, le vite degli altri. Il padre, la madre, il medico-gerarca e il grido “Heil Hitler”, il grido di omaggio e obbedienza ad un sistema. E il nostro “vivere” dove ci viene continuamente richiesto di essere dei super, dei perfettamente adeguati, degli standard e dove spesso si incolpa il diverso da noi della sua stessa diversità apparente o immaginata, della sua unica ala per volare, a dimenticare quasi il valore e i diritti della persona qualunque essa sia. Il racconto, costruito su percorsi di scrittura creativa degli attori, è ispirato ad una memoria tragica, il programma nazista Aktion T4 che rivendica e persegue l’idea del “popolo perfetto” con la soppressione di coloro ritenuti “indegni di vivere” e la persecuzione delle diversità per liberare la razza ariana dalle impurità: persone disabili, folli, outsider, borderline; si aprono finestre su i protagonisti di oggi partendo dai propri corpi e fisicità, dalle proprie verità e da ciò che il teatro ci permette di esplorare, raccontando l’imperfezione, l’inadeguatezza”, la necessità e la bellezza di poter ancora agire creativamente per cercare strade nuove di relazione. Un percorso di ricerca teatrale dove la qualità della relazione si lega al processo estetico producendo un teatro d’arte, performativo e sociale. Un evento performativo in cui disabilità, fragilità e visionarietà scenica creano una commistione che si fa proposta culturale. Progetto drammaturgico ed elaborazione scenica: Barbara Petrucci, Piero Cherici con la collaborazione di Massimo Currò Progetto musicale: Silvio Trotta Coordinamento di scena: Filippo Mugnai Con: Roberta Brocci, Massimo Currò, Elisa Fini, Daniele Gonnelli, Alessandro Grassi, Manuel Loscalzo, Chiara Melani, Irina Mirzoeva, Simone Pasquini, Sandra Piomboni, Lucia Romoli, Andrea Roselletti, Simonetta Testi

IL POPOLO PERFETTO

Progetto LABORATORIO PERMANENTE DI TEATRO SOCIALE

Sulla scena un’umanità attraversata da “angeli e demoni” che vacilla, cade, si rialza; un’umanità, sembra strano a dirlo, fatta di persone che vivono, da sempre, con bellezza, fragilità, oscurità, finché qualcosa si rompe e si invadono i corpi, le vite degli altri. Il padre, la madre, il medico-gerarca e il grido “Heil Hitler”, il grido di omaggio e obbedienza ad un sistema.  E il nostro “vivere” dove ci viene continuamente richiesto di essere dei super, dei perfettamente adeguati, degli standard e dove spesso si incolpa il diverso da noi della sua stessa diversità apparente o immaginata, della sua unica ala per volare,  a dimenticare quasi il valore e i diritti della persona qualunque essa sia.

Il racconto, costruito su percorsi di scrittura creativa degli attori,  è ispirato ad una memoria tragica, il programma nazista Aktion T4 che rivendica e persegue l’idea del “popolo perfetto” con la soppressione di coloro ritenuti “indegni di vivere” e la persecuzione delle diversità per liberare la razza ariana dalle impurità: persone disabili, folli, outsider, borderline; si aprono finestre su i protagonisti di oggi partendo dai propri corpi e fisicità, dalle proprie verità e da ciò che il teatro ci permette di esplorare, raccontando l’imperfezione, l’inadeguatezza”, la necessità e la bellezza di poter ancora agire creativamente per cercare strade nuove di relazione.

Un percorso di ricerca teatrale dove la qualità della relazione si lega al processo estetico producendo un teatro d’arte, performativo e sociale. Un evento performativo in cui disabilità, fragilità e visionarietà scenica creano una commistione che si fa proposta culturale.

Progetto drammaturgico ed elaborazione scenica:

Barbara Petrucci, Piero Cherici con la collaborazione di Massimo Currò

Progetto musicale: Silvio Trotta

Coordinamento di scena: Filippo Mugnai

Con: Roberta Brocci, Massimo Currò, Elisa Fini, Daniele Gonnelli, Alessandro Grassi, Manuel Loscalzo, Chiara Melani, Irina Mirzoeva, Simone Pasquini, Sandra Piomboni, Lucia Romoli, Andrea Roselletti, Simonetta Testi

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COME UN TERRITORIO DIVENTA COMUNITA’ – 01-02-03/12/2023

“Educarci non è mai tempo perso.
Educare è assumersi il rischio
di imparare insieme”
(Marina Garces)


Il progetto “Il Dire e il Fare” arriva alla fine del suo primo anno di attività concludendo una fase del processo riflessivo condiviso con un momento di rilancio, un’ulteriore occasione di ricerca e confronto per sperimentare azioni che attivino “energie di legame” tra persone e rendano possibile la loro partecipazione alla vita della società.
In un momento in cui i dati della sofferenza psichica e sociale sono in aumento tra giovani, adulti e anziani, è tempo di tornare a cercarsi per rinforzare il tessuto di vicinanze e prossimità e per costruire insieme, di nuovo, il desiderio di vivere. La sfida è ri-fare convivenza: ma come?

Come fare per colmare il vuoto e il silenzio di una comunità da rigenerare o che ha sviluppato forme di relazioni che escludono e che marcano le differenze tra chi sta dentro al centro echi rimane ai
margini o escluso?
L’obiettivo di questo momento di ricerca comune è quello di provare a alimentare il pensiero e offrire contesti in cui poterlo fare: la comunità è di tutte e tutti e favorire mescolanze permette di generare opportunità inedite. Le relazioni territoriali possono essere il motore del cambiamento.

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LAVORO (e, sui, con i, per i) DIRITTI, a seguire CONCHAS della Compagnia SEMIVOLANTI domenica 19 Novembre – dalle ore 17

Domenica 19/11 doppio evento a partire dalle ore 17:00

IMPERDIBILE!!!

Ore 17:00 incontro con Jasmine Piattelli, Giuliana Mesina, Sandra Lottarini, Fiora Branconi, Marzia Franci ed Eva Malacarne sulle tematiche dei diritti sociali, civili e al lavoro. Quali tutele per le persone LGBTIQA+?

Tra attivismo, politica, sindacato, arte, affronteremo la tematica dei diritti civili e sociali, che alcuni hanno contrapposto, quando invece, non essendo garantiti i civili, quelli del lavoro/sociali non possono esistere…

…o le persone LGBTIQA+ sono tutte ricche ereditiere, non devono lavorare e non lo sapevamo…

(oppure la miopia politica e sociale fa sembrarle ricche ereditiere e non lo sono)

Ore 18:45 CONCHAS spettacolo della Compagnia SEMIVOLANTI.

Quando la stessa idea di civiltà, di diritti, di vicinanza, di umanità è condivisa da chi fa lo spettacolo e chi lo ospita, non possono che nascere iniziative BELLE.

SEMIVOLANTI ha già presentato spettacoli di forte impatto emotivo su tematiche sociali, qui, al Teatro di Bucine. L’amicizia e la stima che ci lega alla Compagnia non potevano che accogliere questo nuovo spettacolo, non potevano che unirci in un progetto di dibattito sulle tematiche affrontate.

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STORYTELLING – raccontarsi è conoscersi, conoscere, abbattere le barriere e i pregiudizi

Diesis Teatrango ha raccolto e raccoglie l’invito di Arci Valdarno APS, Associaçao Social de Silveirinhos ARCSS, SMP Storie di Mondi Possibili, per un lavoro di crescita individuale e collettiva, basata sulla tecnica dello storytelling.

STORYTELLING – raccontarsi è conoscersi, conoscere, abbattere le barriere, trovare qualcun* disposto ad ascoltarci, disposto a raccontarsi, perché le strade della civiltà di si nutrono di comunicazione intima, vera, non strillata, non violenta, senza giudizio e per eliminare i pregiudizi.

Ispirare il mare vicino

Da maggio fino a settembre, un percorso europeo ricco di incontri, possibilità, condivisione

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DON CHISCIOTTE A TRANI – FESTIVAL IL GIULLARE – 19/07/23 c/o JOBEL

Mercoledì 19 luglio Don Chisciotte, con Piero, Filippo, Andrea, Alexandru, Alessandro e Cosimo, è sbarcato a Trani, per una serata al Festival IL GIULLARE. Don Chisciotte dalla Mancha alle Murge

Un caldo caldissimo, come l’accoglienza che ci è stata riservata, da tutte le persone che collaborano alla ottima riuscita del Festival e dal pubblico.

Una serata intensa, dove lo “squilibrio”, origine prima di questa versione che ormai portiamo in scena da qualche anno e che ogni volta si rinnova, squilibrio intenso come situazione non aspettata, inattesa, quindi destabilizzante e per questo giocosa, ha raggiunto vette ineguagliabili: Alessandro e Cosimo hanno tirato fuori tutta la loro teatralità innata, la loro capacità di travolgere e farsi travolgere.

è stato un piacere sentire il pubblico così vicino, coinvolto. emozionato. Molti ce lo hanno testimoniato, non ultimo questo articolo https://www.traniviva.it/notizie/l-anima-e-i-sogni-di-don-chisciotte-dipinti-nella-terza-serata-del-festival-del-giullare/

Il Don Chisciotte della compagnia Teatrale di Arezzo presentato ieri sera al festival del Giullare ha probabilmente costituito la dimostrazione perfetta di quanto la missione di questo festival sia fare in modo che l’inclusione di persone disabili in spettacoli teatrali con ruoli che siano funzionali a una resa ancora più efficace del testo, non realizzi il risultato di rappresentazioni destinate a rassegne speciali, ma di prodotti più che degni di essere inseriti nelle stagioni teatrali “tradizionali” e nei Festival di teatro.

Don Chisciotte diretto e interpretato da Piero Cherici, i cui sogni sono disegnati come fossero tracciati in aria da un cantastorie e scosso da Sancho Panza che cerca di farlo risvegliare, aveva un contraltare nel sorriso e nella azione scenica dei due ragazzi sul palco, uno con sindrome dello spettro autistico, l’altro con sindrome di down.

Pur nella maestria e professionalità dei primi tre, i due ragazzi hanno animato tutta la rappresentazione come a rendere visibile l’anima pura di Don Chisciotte, come a rendere materiali e reali i mulini a vento che solo lui era in grado di vedere.

Molte e molti hanno detto di aver apprezzato moltissimo lo spettacolo nel suo insieme, la poesia e il tono disincantato, il coinvolgimento non “pietistico” ma “artistico” di persone con disabilità (beh, Diesis questo fa, magari sconvolge, ma non impietosisce)

Usciamo da Jobel e dal Festival IL GIULLARE felici di cosa e come lo abbiamo portato, felici di aver fatto parte di questa esperienza di inclusività, di teatro “differente”, felici – anzi orgogliosi e soddisfatti, stracontenti e di spinti a nuove esperienze – il premio per la migliore regia

sì, perché il Festival è un “contest” e chiaramente un riconoscimento fa piacere, ma soprattutto è una occasione per conoscersi, conoscere il lavoro altrui, gli altri, le diversità, le infinite possibilità che una qualche limitazione offre per spostare il piano a chi vive la difficoltà, a chi ne è partecipe e a chi la osserva e basta.

I nostri ringraziamenti a chi ha reso possibile tutto questo – da parte mia e di tutti ad Alexandru, che prendendosi l’onore di guidare 1200 km in 32 ore ci ha permesso di arrivare pronti allo spettacolo, tranquilli, sereni, riposati.

Grazie a JOBEL, bellissima realtà in una terra d’incanto.

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MERCOLEDI 12/07/2023 ore 19:00 – UMANITA inFAME di DIESIS TEATRANGO

Diesis Teatrango presenta, sotto il magnifico Leccio di Bellavista, i primi esiti del Laboratorio Permanente di Teatro Sociale dell’anno 2023.

Un primo scorcio, un pezzo, del lungo percorso che annualmente Barbara e Piero ci aiutano a percorrere nel mondo intrigante e intricato della ricerca di una teatralità non convenzionale, differente, intima e vera.

Il tema di quest’anno è l’umanità (come sempre, si potrebbe dire! e di cosa si parla a teatro?), ma analizzata e studiata a partire da testi sacri e mitologici, da suggestioni che partono dalla parola come generatrice dei mondi e delle diverse possibilità e vite del mondo.

Vi attendiamo