La storia di un eroe sportivo e umano, un campione dal cuore enorme, in una lettura spettacolo di una amica capace di affascinare il pubblico a ogni parola.
Teatri d’Imbarco cion la grande Beatrice Visibelli torna a Bucine e ci regala una avventura a perdifiato, su e giù per vette alpine e di umanità, per paesi e città, da Firenze a Parigi.
Abbiamo bisogno di fascinazione, di amic*, di eroi positivi.
Noi abbiamo voluto la bicicletta e pedaliamo, venite con noi?
progetto drammaturgo e scenico, interpretazione Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai, Angela Torriani Evangelisti
disegno luci Andreas Froeba produzione Archètipo, Diesis Teatrango, Versiliadanza
PRIMA NAZIONALE
L’interesse per la narrazione biblica sulla figura di Isacco, sull’episodio della sua legatura e conseguente sacrificio ordinato da Dio stesso e poi fermato dalla mano di un angelo, nascono da una ricerca che da alcuni anni viene svolta dalle tre compagnie riunite per questo nuovo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni bibliche, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo biblico, di per sé poco più di una ventina di righe, da parte di teologi, poeti, filosofi, tra cui Kierkegaard, ci hanno portato a chiederci:Chi sono oggi e cosa ci raccontano Abramo, Sara e Isacco?Nasce la necessità di un “racconto” teatrale a più vociche interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”, una ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio: “Abramo?”Un cammino che è anche il viaggio degli interpreti sulla scena che fra narrazioni, danza, suoni, sperimentano la dimensione di relazioni umane archetipiche e contemporanee proprio perché passano ancora attraverso i nostri corpi di oggi.
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 9così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 12L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio». 13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 15Poi l’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 16e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 17io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Li avete amati e sino tornati, Pulcinella e Arlecchino. Li avete richi-amati ed eccoli.
Non li vedete, ma ci sono. Sotto le mentite spoglie di due persone comuni si aggirano tra di noi, studiandoci, pronti a coglierci in fallo, a prenderci in giro, bonariamente, è ovvio; così ci destabilizzano per scrollarci di dosso le false certezze o quello snobismo che ogni tanto ci prende, perché ci prende, ohi se ci prende! e per farci capire che le maschere, forse, le indossiamo noi e non loro.
Due maschere tipiche italiane, Nord e Sud, bianco e nero e colori a non finire, e tante risate.
Attenzione, non in teatro, ma direttamente tra le persone nella Festa dell’Uva, al Campo Vecchio di Bucine.
Quando si uniscono campioni dello sport e campioni del teatro cosa ci si può aspettare se non una serata eccezionale, sul filo dei ricordi, delle emozioni, dell’impegno?
Teatri d’Imbarco ci porta la storia di Bartali, mitico eroe non solo sportivo, ma umano a tutto tondo, nello sfondo della sua città e delle sue colline.
Un filo sottile lega i primi appuntamenti de LA BELLA STAGIONE, un filo che ci porta a STUDIO SU MACBETH della SCUOLA DI TEATRO 2023-2024 – CORSO DI TEATRO PER ADULT*
Studio scenico presentato da allievi e allieve della Scuola di Teatro del Teatro Comunale di Bucine anno 2023/24. Con: Alexandru Andries, Lorenzo Bonatti, Rosanna Codolo, Salvatore della Corte, Davide Desiderio, Samuele Fabbri, Claudio Fuccini, Linda Fuccini, Chiara Melani, Filippo Mugnai, Federica Musolino, Iacopo Papini.
Conduzione: Piero Cherici, Filippo Mugnai
DICONO PIERO E FILIPPO
“L’anno che abbiamo trascorso è stato caratterizzato da una particolare apertura a ricercare e sperimentare strade che il teatro ci offre per esplorare le potenzialità espressive di ognuno di noi, fisiche, vocali, immaginative, la creatività nelle sue forme collettive, quasi un bene comune, le relazioni che diventano, per noi, un seme di bellezza da far germogliare e mettere a disposizione…
Ci siamo misurati con un testo teatrale (non lo facciamo spesso!), un testo di quelli che a dirlo quasi bisognerebbe “non dirlo”: si dice che porti “sfiga”! MACBETH di W. Shakespeare. Un testo complesso, ricco, con molti piani di lettura e noi, come facciamo spesso, abbiamo preso di quel testo (anche se lo abbiamo letto tutto!) ciò che più ci ha “parlato”, ciò che abbiamo sentito di più nei nostri corpi, nelle parole, nelle immagini che ci ha evocato e in scena abbiamo portato queste cose, questo nostro sentire…
Il Macbeth è una celebre tragedia incentrata sulla figura del barone Macbeth e sulla sua sanguinosa ascesa alla corona e al trono di Scozia. Nella tragedia, Shakespeare sviluppa i temi dell’ambizione umana e della sete di potere sullo sfondo di una guerra combattuta contro Irlanda e Norvegia (ma potrebbe essere qualsiasi guerra). Macbeth (con l’amico Banquo), di ritorno dal campo di battaglia, incontra tre streghe che predicono loro il futuro: Macbeth sarà signore di Cawdor e successivamente re di Scozia, mentre Banquo sarà progenitore di una stirpe di re. Macbeth in una lettera ne informa la moglie, la perfida Lady Macbeth che divorata dall’ambizione del trono, decide di cogliere l’occasione al volo e progetta di assassinare il re Duncan. Macbeth inizialmente rifiuta di commettere un regicidio ma, succube della moglie, decide infine di commettere il delitto. Macbeth ha un’allucinazione in cui compare un pugnale insanguinato. Fatte ubriacare le due guardie della stanza di Duncan, Macbeth si intrufola nella camere e uccide il re. Dopo l’omicidio, Macbeth subisce un crollo psicologico, ossessionato dalla colpa che ha commesso ma comunque incapace di pentirsi. Dopo una serie di vicende viene comunque nominato re. Il protagonista è tuttavia roso dal dubbio: nella profezia delle streghe, infatti, è Banquo colui che genererà una stirpe reale. Le vicende proseguiranno fra momenti di follia, tradimenti, crimini; anche Lady Macbeth comincerà ad avvertire il peso di tanti crimini e cercherà ossessivamente di lavare via dalle proprie mani il sangue dei lutti che ha causato. Macbeth continuerà a combattere ma verrà sconfitto e decapitato fino a ristabilire l’ordine regale nel Paese.
Di tutto questo, ci siamo interessati essenzialmente alle suggestioni derivanti dallo sfondo della guerra, dalle ambizioni verso il trono, qualsiasi esso sia, da una figura di re che spesso resta ai margini delle vicende, osservatore di un destino (simboleggiato dalle streghe) di cui è spettatore privilegiato fino ad essere abbandonato dall’ubriacatura di tutto un mondo che lo sostiene e che lo lascerà cadere”
Dopo la serata del 05/07/2024 con il Collettivo Clochart, che ha presentato il suo spettacolo facendoci giocare, emozionare, divertire, siamo felici di ospitare altri amici e amiche.
LA BELLA STAGIONE continua, sotto la luna e le stelle, all’anfiteatro di Bucine.
Direttamente dalla zona di Monte di Procida e Bacoli, cariche e carichi di esplosività, giocosità, divertimento, bravura, simpatia, attori e attrici di Archè Teatro ci presentano
TUTTO SHAKESPEARE MINUTO PER MINUTO
Vi consigliamo di non perderlo. Non ve ne pentirete!
LA BELLA STAGIONE continua. Eccome!!!
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